martedì 7 giugno 2016

BANCA ETRURIA: INDAGINI ANCHE SUL RUOLO DELLA CONSOB

In questi giorni è scoppiata la bufera CONSOB alla trasmissione RAI Report. Eppure era cosa nota. Vi ricordate cosa scriveva un mese fa LA STAMPA? 

Si parlava già di accertamenti giudiziari sull’autorizzazione rilasciata dalla Commissione al prospetto informativo delle ultime emissioni di titoli subordinati, avvenute nel 2013! 
Una storia di cattivi controlli, sia da parte di Bankitalia che Consob, di scarsa trasparenza nei confronti nei risparmiatori e col sospetto che in questa storia ci siano stati azionisti di serie A e di serie B.


Gli inquirenti stanno svolgendo accertamenti sull’autorizzazione rilasciata dalla Commissione al prospetto informativo delle ultime emissioni di titoli subordinati, avvenute nel 2013



C’è anche il ruolo della Consob negli accertamenti che la procura di Arezzo e il nucleo tributario della Guardia di finanza stanno svolgendo sulle dinamiche che hanno portato all’emissione e al collocamento dei bond subordinati di Banca Etruria. In particolare, gli inquirenti stanno svolgendo accertamenti sull’autorizzazione rilasciata dalla Commissione al prospetto informativo delle ultime emissioni di titoli subordinati, avvenute nel 2013.  



Nel giugno di quell’anno, l’istituto aretino ha emesso un bond subordinato da 60 milioni di euro, collocato per oltre il 97% a famiglie e clienti retail. La Consob aveva approvato il prospetto informativo dell’emissione in aprile e, a fine maggio, aveva ricevuto la nota informativa definitiva dell’istituto, che conteneva una lunga lista di rischi per l’investitore ma malgrado ciò pagava un rendimento del 3,5%, meno di quanto rendeva il Btp di pari durata (cinque anni) emesso negli stessi giorni.  



Lunedì scorso il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, ha detto che i prospetti informativi delle emissioni subordinate delle quattro banche “hanno dato massima evidenza a tutti i fattori di rischio (...) e alla situazione in cui versavano le banche. Essi specificavano che l’investitore avrebbe potuto perdere l’intero capitale investito”. Ieri il viceministro dell’Economia aveva criticato le parole di Vegas, definite “autoassolutorie” e invitandolo a “non tirare la corda”. In serata la Consob ha emesso una nota per chiarire come Vegas non intendesse, con le sue parole, affermare che “i risparmiatori siano stati correttamente informati”. 

Tra le 400 denunce arrivate alla procura di Arezzo da parte dei risparmiatori, una parte consistente riguardarebbe tra l’altro risparmiatori convinti a vendere altri titoli più sicuri per comprare i bond subordinati. Operazioni di questo tipo riguarderebbero in maggioranza detentori di titoli senior dello stesso istituto. Ma alcuni, circa il 15% del totale, sarebbero stati convinti a vendere titoli di Stato, ben più sicuri, per comprare i rischiosi titoli subordinati. 

2 commenti:

  1. La Consob e le banche sono amiche per la pelle, tutt'altro rispetto ai loro rapporti previsti, con Consob che dovrebbe controllare l'operato delle banche!! Se i controllori fanno affari assieme ai controllati, quale speranza hanno i piccoli risparmiatori??

    RispondiElimina
  2. Situazioni simili dimostrano maggiormente quanto sia utile e necessario il lavoro fatto da SDL per smascherare la corruzione bancaria e ireati che vengono commessi quotidianamente sulla pelle di tutti noi.

    RispondiElimina