mercoledì 23 maggio 2018

ANCHE GIUSEPPE CONTE NEL MIRINO DI EQUITALIA

Equitalia non bissa solo alla porta di cittadini e imprese, ma anche alla porta di persone nominate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. È il caso, scoperto da L’Espresso, di Giuseppe Conte, l’avvocato nominato da Lega e M5S per ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio. Nel 2009 è infatti arrivata un'ipoteca legale da parte di Equitalia per un importo di oltre 52 mila euro sulla casa romana di proprietà del docente dell'università di Firenze, per un «importo capitale» di 26 mila euro. 



Secondo Gerardo Cimmino, commercialista di Conte, “ad oggi Conte non ha alcuna pendenza con il fisco. Bastano 4-5 ritenute mancanti sulle fatture che Conte emetteva per arrivare a quella cifra. Può succedere a tutti. Non si sono aperte procedure penali, solo una questione fiscale”. L’articolo de L’Espresso prosegue: La domanda, adesso, è però questa: come mai Conte, se aveva davvero tutte le carte in regola, invece di pagare 26 mila euro non ha poi presentato le certificazioni delle ritenute d'acconto richieste dall'Agenzia, in modo da fare ricorso contro la sanzione, vincere e non pagare quanto richiesto “ingiustamente” dall'erario? I tempi per fare un ricorso, infatti, c'erano tutti. «Diciamo che ha voluto subito levarsi il dente, e ha pagato tutto quello che c'era da pagare», chiosa Cimmino a L'Espresso. 

SDL Centrostudi sa bene che sono poche le persone che possono permettersi di pagare senza troppi problemi una cartella di Equitalia, soprattutto di importi così elevati. Specialmente quando, come narrato dal commercialista, le notifiche delle cartelle esattoriali non sarebbero mai arrivate.

Secondo la nostra esperienza, la cartella da 52 mila euro sarebbe stata annullabile senza problemi, proprio per via delle mancate notifiche. Anche un candidato Presidente del Consiglio non è indenne dagli errori di Equitalia, questo può essere di consolazione per tutti i contribuenti onesti.

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