domenica 11 ottobre 2015

CLIENTE CITA LA BANCA PER 273MILA EURO: VIOLAZIONE DELLO STATUTO PROTETTIVO DEL CLIENTE

UDINE.  Aveva provato a vendere il proprio pacchetto azionario con un anno di anticipo dal tracollo del suo valore. Ma la banca, secondo il suo legale avrebbe di fatto inascoltato l'ordine del cliente.

Il correntista, fidandosi dell'istituto di credito con cui aveva aperto un conto da anni,  ha subito un danno con un  “buco” enorme nel conto.

Nonostante la richiesta di un accordo, al correntista non è rimasto che adire alle vie legali.

Non è certo la prima causa simile in Friuli che un correntista rivolge contro la Banca popolare di Vicenza. 
Ricordiamo ad esempio la bufera giudiziaria che ne ha investito i vertici il 22 settembre scorso.

Ma questa che si svolgerà di fronte al tribunale civile di Udine il prossimo 8 febbraio è senz’altro tra le prime del genere. 

Parliamo di una somma di ben 273.771,65 euro, denaro che il correntista, udinese di 68 anni, aveva ottenuto in seguito all'acquisto di 3.670 azioni e fino alla data dell’11 aprile scorso. Quando, con un comportamento probabilmente unico nella storia della banca e nel mondo giudiziario , l’assemblea dei soci della popolare di Vicenza deliberò un drastico abbattimento del valore unitario delle azioni: dai 62,50 euro del 2014 a 48 euro.

Assistito dall’avvocato Roberto Cianci, il risparmiatore ha chiesto che la banca sia condannata a rifondergli l’intero controvalore dei titoli dal giorno in cui aveva impartito all’istituto di credito l’ordine di vendita dell’intero pacchetto azionario.  L’atto di citazione è stato presentato proprio in questi giorni.  

La sua disposizione a tutti gli effetti rimase inascoltata dalla banca, dice il suo legale, senza alcuna giustificazione e nonostante le continue richieste di chiarimenti formulate nel tempo. 

L’avvocato Cianci ha ricordato che esiste una  responsabilità della banca per la violazione dello statuto protettivo del cliente e, in ogni caso, degli obblighi di comportamento.

Il legale ha dunque richiesto la consegna di tutti i soldi persi per questa intermediazione in cambio delle azioni che ormai, l'assistito, non ha certo intenzione di mantenere, avendo rotto tutti i rapporti con l'istituto.

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