lunedì 1 agosto 2016

USURA: IL RISTORANTE CHE SFIDA UNICREDIT

Ve lo ricordate il caso Giuliano Besson, successo legale ottenuto per mezzo di una perizia dell'Avv. Biagio Riccio da SDL Centrostudi che ANSA, il FATTO QUOTIDIANO online,REPUBBLICA, riportano a fronte della chiusura di indagini per il reato di usura e di estorsione?

Ora, i proprietari del locale in centro a Torino che fu lo studio di Cavour parti lese nell’inchiesta sulla stessa banca

I ristoratori di via Cesare Battisti sono parti lese nell’inchiesta che vede vittima anche Giuliano Besson



Attività sane, strozzate ai limiti della sopravvivenza dalla loro banca. Ci sono anche i proprietari del ristorante «La Smarrita» di via Cesare Battisti tra le parti lese che hanno denunciato Unicredit per usura. Nelle indagini, chiuse dal pm Cesare Parodi, ci sono sei indagati, tra cui gli ex amministratori delegati dell’istituto di credito, Alessandro Profumo e Piergiorgio Peluso. È la stessa inchiesta in cui rivendica giustizia anche Giuliano Besson, l’ex campione di sci della negli Anni 70, poi diventato imprenditore nell’abbigliamento tecnico sportivo.  

Due società  
Il locale che si affaccia su piazza Carlo Alberto che un tempo fu lo studio politico del Conte Cavour (solo omonimo della celebre «Smarrita» di corso Unione), appartiene aella società Nodotto srl: una quota di questa è detenuta dal 2007 dall’azienda Gd Srl, che dal 1993 si occupa di ristorazione e importazione di prodotti di alta qualità. Due società che denunciano i «consistentissimi danni da usura bancaria», nonostante i quali riescono ancora ad andare avanti dando lavoro a oltre 50 famiglie.  
Ma vogliono giustizia, chiedono risarcimenti e pongono, più in generale, il problema della protezione degli imprenditori contro un sistema che consente di mettere in ginocchio aziende floride: aziende che non si rivolgono alla banca perché si trovano in difficoltà, ma si trovano in difficoltà a causa della banca.  

La segnalazione  
I procedimenti che riguardano Gd e Nodotto sono due: oltre all’inchiesta penale, c’è la causa civile che andrà a sentenza a settembre e riguarda circa 700 mila euro: la Gd deve ottenere in restituzione circa 200 mila euro per interessi e voci di spesa non dovute, Unicredit ha già rinunciato a un credito di 500 mila euro, ma questo non cancella la segnalazione effettuata alla centrale rischi per quella somma. Segnalazione che permane e crea ulteriori problemi nel rapporto con altre banche. E per Nodotto pende un’altra causa civile per importi non dovuti all’Unicredit per circa 100 mila euro. I problemi emergono lentamente, ma inesorabilmente, a partire dal 2008, quando – dopo la fusione dei due istituti di credito di riferimento (Unicredit e Banca di Roma) – per Gd iniziano a lievitare i tassi di interesse e la richiesta di sempre maggiori garanzie: tanto da portare i bilanci in rosso, nonostante le imprese non siano affatto in crisi.  

La perizia  
Nel 2010, gli amministratori Davide Giobbio e Davide Giovenale, incaricano uno studio specializzato di realizzare una perizia sugli ultimi anni di attività bancaria: da cui risultano 39 trimestri in usura per Gd, almeno 10 per «La Smarrita». Nel 2011 partono le cause civili, nel 2013 l’inchiesta penale. «Oggi – spiegano i due amministratori, assistiti dall’avvocato Silvia Bevione - le due attività sopravvivono, combattendo quotidianamente contro un sistema che permette alla banca di fare ciò che vuole e rovinare le aziende, senza che gli imprenditori abbiano alcuna protezione. In effetti – aggiungono - tutte le protezioni previste dalla legge antiusura si basano su procedure lente e farraginose, che portano alla morte dell’azienda, con gravi perdite per l’imprenditore, per i suoi dipendenti e per l’economia». 

Fonte: LA STAMPA 





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