In Italia sono milioni i cittadini vittime di usura non solo da parte delle organizzazioni malavitose, ma anche di istituti, come le banche, che dovrebbero operare in piena legalità.
Fortunatamente la legge n.44 del 23 febbraio 1999 ha istituito “un fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura”. Come recita la legge, i soggetti che possono beneficiare del Fondo delle Vittime dell’Usura sono, in primo luogo, gli “esercenti un’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o comunque economica, ovvero una libera arte o professione” lesi da richieste estorsive, intimidazione o ritorsione per non aver aderito a tali richieste e che pertanto abbiano subito “un danno a beni mobili o immobili, ovvero lesioni personali, ovvero un danno sotto forma di mancato guadagno inerente all’attività esercitata”.
La domanda di elargizione, inoltre, concede una sospensione o proroga delle procedure esecutive a carico del richiedente, mentre vengono prorogati, per tre anni, i termini di scadenza degli adempimenti fiscali.
Per aumentare le proprie possibilità di successo, si può chiedere la consulenza e il supporto di vari organismi privati a difesa del consumatore-correntista che, negli ultimi anni, hanno messo radici anche su territorio italiano.
Fra questi, si segnala l’attività della bresciana SDL Centrostudi SpA che, su intuizione dell’avvocato Piero Lorusso, ha optato la per strategia di accompagnare l’azione civile con l’azione penale in modo da far beneficiare del Fondo.
Vittime dell’Usura alcuni dei propri clienti, come testificato dalla stessa documentazione che SDL ha inserito sul sito istituzionale.
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